Indice dei contenuti
- 1 Cosa sono i prestiti velocissimi?
- 2 Cosa sono i prestiti veloci tramite SMS?
- 3 Prestiti rapidi e requisiti
- 4 Piano di ammortamento, pagamento delle rate
- 5 Cessione del quinto e prestiti velocissimi
- 6 Chi è il garante e quando interviene?
- 7 Conclusione
Cosa sono i prestiti velocissimi?
Quando si parla di prestiti velocissimi si fa riferimento a quella categoria di finanziamenti, che si basa su tempi di erogazione molto ridotti rispetto alla norma. In massimo due giorno, quindi 48 ore, potremo quindi ricevere la somma richiesta nel prestito. Inoltre il denaro ricevuto può essere tranquillamente usato per comprare quello che più desideriamo. Non parliamo infatti di prestiti finalizzati, che hanno bisogno di un preventivo per l’acquisto di un bene o servizio specifico. Il quale inoltre va mostrato alla banca, che eroga successivamente la cifra prestata al venditore direttamente.
Possiamo chiamare questi prestiti anche micro-prestiti, ovvero finanziamento che hanno un importo non molto alto. Di solito infatti si aggirano intorno ai 5.000 euro o 10.000, non di più. Il finanziamento serve a far fronte principalmente a spese improvvise.
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Cosa sono i prestiti veloci tramite SMS?
I prestiti veloci tramite SMS, rappresentano probabilmente il metodo più rapido per ottenere soldi tramite richiesta di un finanziamento. Mandando un semplice SMS a chi di competenza, e seguendo la guida che possiamo ritroviamo sul sito ufficiale della banca, indichiamo la cifra che vorremo in prestito. Il massimo erogabile per questa tipologia però è circa 500 euro, inoltre si tratta di un prestito a breve termine. Cosa significa? Questo significa che il piano di ammortamento prevede delle rate spalmate in una porzione di tempo molto ridotta. La cifra, in termini pratici, deve essere ridata nell’arco di poche settimane o mesi.
Prestiti rapidi e requisiti
I prestiti veloci, come anche quelli tradizionali, devono sicuramente basarsi sulla presentazione di alcuni requisiti e documenti. In base inoltre alla categoria di clienti alla quale apparteniamo, possiamo evitare di mostrare la busta paga. Potrà essere sufficiente una dichiarazione dei redditi, o 730, oppure un semplice CUD. Per i disoccupati, il Tfr e documenti che attestino la perdita temporanea del lavoro. Sicuramente uno dei requisiti basilari che non può mancare è aver raggiunto la maggiore età. In caso contrario ai termini della legge è impossibile poter richiedere un prestito. Inoltre vi è anche un limite massimo di età, ovvero 75 anni. Anche se c’è da dire che spesso le banche concedono ugualmente prestiti a chi ha un’età più avanzata, ma con obbligo della polizza assicurativa sulla vita.
Piano di ammortamento, pagamento delle rate
Dopo che la nostra domanda, con tutti i documenti reddituali e legati all’identità, viene accettata riceveremo sul conto la cifra richiesta. Questa deve essere pagata entro la data prevista dal piano di ammortamento per l’estinzione del debito. Inoltre dobbiamo rispettare le rate a cadenza mensile. Di solito piano di ammortamento per questi prestiti, arrivano ad un massimo di cinque anni. Inoltre per avvantaggiare le categorie meno agevolate da un punto di vista economico, TAN e TAEG sono spesso nulli, ridotto o comunque sia fissi. In tal modo il debitore, può organizzare al meglio le sue spese in uscita ogni mese. Nel caso in cui la situazione economica presentata alla banca, sia insufficiente, questa può richiedere la presenza di un garante. Mentre nel caso di cassaintegrati, cattivi pagatori, pensionati, o dipendenti pubblici si può optare per il comodo strumento della cessione del quinto.
Cessione del quinto e prestiti velocissimi
La cessione del quinto rappresenta un metodo ottimale, sia per banca che per debitore, a fronte del rimborso tramite il piano di ammortamento. Infatti il debitore non deve per nulla preoccuparsi personalmente di pagare la quota al netto prevista dalle rate, basta che conceda al datore di lavoro oppure all’inps se siamo pensionati, di trattenere stipendio o pensione. La trattenuta è precisamente di massimo un quinto dell’importo dello stipendio o della pensione, il datore di lavoro o l’inps sono tenuti poi a versare la cifra al netto alla banca. Si tratta probabilmente del metodo che per le banche costituisce una maggior garanzia, tutelando molto i casi di insolvenza. Questo non toglie che oltre al metodo della cessione del quinto, l’istituto di credito richieda la presenza nel contratto di un garante.
Chi è il garante e quando interviene?
Il garante rappresenta una figura di spicco all’interno del mercato finanziario inerente ai prestiti. Risulta un ruolo chiave per prevenire casi di insolvenza. Si tratta di quella persona fisica e giuridica, avente il compito di intervenire nel momento in cui il titolare del debito non è nella condizione adeguata a sostenere anche una sola rata del piano di ammortamento. Il modo in cui, economicamente, è tenuto ad intervenire il garante, è dettato dai termini inseriti nel contratto stipulato tra le diverse parti. Il garante quindi può ad esempio essere di carattere straordinario, e questo significa che interviene raramente. Fuori dall’ordinario, pagando ad esempio una singola rata, ma dal mese successivo è invece il debitore a dover sostenere regolarmente le spese nei confronti della banca.
Per aspirare al ruolo di garante, bisogna presentare una situazione economica ferrea. In alcuni casi addirittura oltre che al contratto a tempo indeterminato, la banca può richiedere tranquillamente il possesso di beni di diversa tipologia. Come ad esempio immobili, macchine, e non solo.
Conclusione
La cessione del quinto rappresenta sicuramente uno dei metodi per tutelare al meglio i casi di insolvenza, e che richiede la banca in casi specifici. Ma anche per il debitore rappresenta un metodo ottimale per pagare le rate del prestito, senza dover per forza recarsi in banca o girare un bonifico a distanza. Tutto in modo molto chiaro e lineare, non siamo noi infatti a preoccuparcene, ma il datore di lavoro.
Nel caso invece dei pensionati, l’ente inps si preoccuperà di svolgere il ruolo che il datore di lavoro riveste nei confronti del lavoratore pubblico, nel caso di cessione del quinto. Spesso però la banca per tutelarsi maggiormente da casi di insolvenza, dopo aver fatto le corrette valutazioni, può anche richiedere la presenza di un garante. Questa figura è essenziale per proteggere il rimborso del debito, scandito secondo un piano di ammortamento, nei confronti della banca. Ma diventare garante, significa passare una selezione ben precisa, all’interno della quale dobbiamo dimostrare di vivere in condizioni economiche stabili. Spesso e volentieri la richiesta del garante da parte della banca, è dettata dalla cifra elevata richiesta.
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