Visto il periodo di crisi, può capitare di trovarsi nelle condizioni di dover chiedere un prestito ad una banca o ad una società finanziaria di altro genere. E spesso la richiesta di finanziamento ha carattere di urgenza. Quando si ha bisogno di un finanziamento il più velocemente possibile, la soluzione migliore è quella di richiedere un prestito veloce. Ma di cosa si tratta esattamente? Chi e come può richiedere questa forma di finanziamento? Quali sono i pro e i contro?
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Avere tanti dubbi nel momento in cui ci si accinge a chiedere un prestito veloce è normale, anche perché in effetti si tratta di una forma di prestito piuttosto particolare che solo in pochi possono affermare di conoscere davvero bene. Di seguito cercheremo di sciogliere i dubbi più frequenti sui prestiti veloci, attraverso una serie di domande – con relative risposte – che permetteranno di approfondire una serie di aspetti legati a questa modalità di finanziamento.
Il prestito veloce è una forma di prestito personale che si contraddistingue per la rapidità con cui viene elaborata la richiesta e quindi erogata la somma: rispetto ad un prestito standard la procedura è molto più semplice e veloce.
In linea di massima, ci vogliono al massimo due giorni (48 ore) per erogare un prestito veloce standard, dal momento in cui si ha l’approvazione della richiesta. Se tutto è in regola, in genere le società finanziarie tendono ad anticipare una buona parte della somma richiesta (anche fino al 70%) entro 24 ore.
Le tempistiche si accorciano quanto più il richiedente ha un buon profilo finanziario che non richiede particolari controlli e verifiche (le quali inevitabilmente fanno allungare i tempi).
Semplicemente perché il prestito veloce prevede un iter più snello rispetto a quello richiesto da un finanziamento classico. Questo non significa che non vengano effettuati i dovuti controlli sulla situazione del richiedente: chi eroga il prestito deve comunque assicurarsi che si tratti di un soggetto affidabile dal punto di vista finanziario e che possa restituire la somma prestata.
Quindi verifiche e controlli sono sempre necessari, ma avvengono in modo più celere: soprattutto durante la prima fase dell’istruttoria (quella necessaria alla valutazione) sono saltati alcuni passaggi intermedi superflui che vengono invece rispettati con una richiesta di prestito standard. Il che permette di arrivare ad esprimere un giudizio (positivo o negativo) sull’emissione del prestito in modo molto più rapido.
Il prestito veloce è particolarmente indicato quando ci si trova ad affrontare spese – impreviste o no – che non si riesce a sostenere in un determinato momento, ma che non è possibile rimandare. Se invece non si ha particolare urgenza, si può tranquillamente optare per un prestito tradizionale.
Il piano di ammortamento è il piano dettagliato di restituzione della somma prestata, alla quale vengono addizionati gli interessi. Viene definito nel momento stesso in cui si stipula il contratto del prestito veloce e prevede una serie di rate mensili.
Nel prospetto del piano occorre quindi segnalare in modo preciso l’importo di ogni rata. E per ogni rata va specificata la quota che si riferisce al capitale e quella che si riferisce agli interessi.
La durata del piano di ammortamento varia in base all’importo delle rate: maggiore sarà l’importo di ogni rata, minore sarà la durata. Solitamente, comunque, il piano di ammortamento di un prestito veloce non può durare meno di un anno, né più di 120 mesi.
Nel rispetto di questi limiti temporali indicativi, nella maggior parte dei casi è possibile introdurre in un secondo momento delle modifiche al piano di ammortamento, qualora il debitore ne avverta la necessità: si può quindi cambiare l’importo delle rate per allungare la durata del prestito o, al contrario, per abbreviarla.
Si tratta del tipo di piano di ammortamento più comunemente utilizzato in Italia, anche per i prestiti veloci: significa che le rate hanno sempre lo stesso importo, mentre gli interessi diminuiscono nel corso del tempo (nella fase iniziale del prestito quindi sono più alti).
Viene concordato dall’istituto di credito con il cliente, tenendo presente sia le politiche del primo che le disponibilità economiche e le esigenze del secondo (l’importo della rata dev’essere sostenibile per il debitore).
Non ci sono grandi differenze rispetto al rimborso di un prestito personale classico. La modalità migliore è senza dubbio l’addebito automatico sul conto corrente della società finanziaria, sebbene sia anche possibile, per chi lo preferisce, ricorrere ai bollettini postali. A volte, tuttavia, l’addebito sul conto è l’unica possibilità, soprattutto se si tratta di finanziarie online.
Per evitare problemi è sempre bene controllare che il pagamento sia arrivato regolarmente: non succede spesso, ma per qualche errore nella procedura può capitare che il rimborso non vada in porto e in tal caso l’istituto di credito potrebbe erroneamente segnalare un ritardo o un mancato pagamento.
Sì, la richiesta può essere effettuata. Tuttavia la domanda potrebbe essere non accolta: dipende dalla situazione finanziaria complessiva del soggetto. In una situazione di questo genere, infatti, la finanziaria alla quale si è richiesto il prestito veloce deve valutare se il richiedente è a rischio sovraindebitamento oppure se è in grado di sostenere tranquillamente il rimborso di più finanziamenti.
Il più delle volte i prestiti veloci si contraddistinguono per l’esiguità della somma: spesso non vengono concessi più di 5.000 euro. Ma va anche specificato che al riguardo non c’è una normativa specifica volta a porre un limite massimo: infatti può capitare che alcune società concedano anche importi ben più alti (sui 60.000-75.000 euro).
In caso di ritardo nel rimborso possono concretizzarsi una o più di queste possibilità:
- La società finanziaria propone delle modifiche per venire incontro al debitore: ad esempio, possono essere proposti dei cambiamenti nel piano di ammortamento o si può chiedere al cliente se vuole avvalersi di particolari agevolazioni finanziare (ad esempio il Salto Rata, un’opzione che permette di saltare il pagamento di una o più rate, spostandole alla fine del finanziamento (dando quindi la possibilità di pagarle successivamente e non nel momento di difficoltà economica)
- Il soggetto viene registrato nell’archivio Crif (sigla che sta per Centrale rischi informazioni creditizie): si tratta di una banca dati consultabile da tutti gli istituti finanziari e che raccoglie tutte le persone che in qualche maniera non godono di una buona reputazione creditizia. La registrazione nell’archivio diventa tanto più probabile quanto più i ritardi sono ripetuti nel tempo
- Subentra una maggiorazione degli interessi.
Per richiedere un prestito veloce è necessario avere un’età compresa fra i 18 e i 75 anni. Inoltre il soggetto deve avere una buona reputazione dal punto di vista creditizio e avere una professione e quindi un reddito adeguati, ovvero che gli permettano di onorare gli impegni presi con la società finanziaria.
Il prestito veloce è comunque un prestito flessibile per cui i requisiti relativi alla professione e alla reputazione creditizia non sono così stringenti come quelli per altre forme di finanziamento (di fatto il prestito veloce può essere concesso a diverse categorie di persone, anche a lavoratori precari e a chi non in passato ha avuto dei disguidi finanziari).
Sono diverse le categorie di persone che possono richiedere un prestito veloce (sarà poi la società a valutare se il finanziamento è fattibile):
- Lavoratori con contratti di vario genere (da quelli con contratto dipendente a tempo indeterminato o determinato a quelli con contratti atipici)
- Lavoratori autonomi (liberi professionisti)
- Pensionati e casalinghe
- Disoccupati con garanzie patrimoniali sufficienti.
Sì, esistono forme di finanziamento rapido pensate appositamente per aziende e imprese. Ad esempio, l’instant lending (prestito istantaneo): si tratta di una forma di prestito veloce per aziende da effettuare su piattaforma web.
Sostanzialmente utilizzando uno di questi due canali:
- Recandosi alla filiale della banca o società finanziaria scelta (questa è la procedura tradizionale)
- Sul web: ormai sono tantissimi gli istituti di credito che emettono prestiti veloci anche (od esclusivamente) online. Basta collegarsi al sito ufficiale della società finanziaria.
Nulla di particolare: servono gli stessi documenti che sarebbero richiesti anche in caso di finanziamenti di altro genere. Ovvero: la copia di un documento di identità, quella del codice fiscale e tutti i documenti volti ad accertare la posizione reddituale e finanziaria del richiedente. Se sono necessari ulteriori accertamenti sarà la banca stessa a richiedere l’invio di altri documenti.
Perché sia tutto a norma occorre che il contratto riporti tutti questi dati:
- Importo prestato e modalità scelta per la sua erogazione
- Tassi di interesse
- Importo e scadenza delle varie rate di rimborso
- Presenza di eventuali oneri e commissioni aggiuntive: si tratta ad esempio dei costi relativi alle spese di istruttoria, a quelle necessarie per il rendiconto da inviare a cadenza regolare, etc. Se ci sono, queste spese vanno dettagliate nel contratto
- Richiesta di eventuali assicurazioni.
La finanziarie che erogano prestiti veloci sono parecchie. Di conseguenza non è sempre facile scegliere quella che meglio può rispondere alla propria situazione economica.
Per facilitare la ricerca può servire molto avvalersi della navigazione online, dove è possibile reperire informazioni sulle varie società e trovare anche varie offerte sui migliori prestiti veloci del momento. Inoltre i portali delle società più importanti permettono di comparare i tassi di interesse e di definire il piano di ammortamento più adatto alle proprie specifiche condizioni economiche.
Ancora una volta il web viene in aiuto: facilita di molto questo compito, perché diversi portali offrono gratuitamente un servizio di simulazione attraverso il quale è possibile trovare la rata più bassa di un prestito veloce, sulla base delle offerte del momento. Utilizzare questo genere di simulatori è semplicissimo: bisogna solo inserire la somma che si vorrebbe richiedere e in quante rate effettuare il rimborso. Molto velocemente il sito restituirà tutte le offerte più convenienti, con gli importi delle rate dei diversi istituti di credito.
No, il prestito veloce non è un prestito finalizzato e quindi non ha un obbligo di destinazione (cioè non è richiesto per comprare un bene specifico): pertanto non serve il giustificativo di spesa.
Fra i principali vantaggi del prestito veloce figurano sicuramente:
- Rapidità della procedura: se la domanda viene accettata, nel giro di pochissimo si ha a disposizione la somma richiesta
- Flessibilità: il prestito veloce è un genere di finanziamento flessibile nel senso che viene incontro alle esigenze e alle necessità di diversi soggetti, compresi – in presenza di determinate garanzie – quelli per i quali è in genere più difficile accedere ad un finanziamento (come i cattivi pagatori o chi non ha una busta paga).
I contro di questa tipologia di prestito sono fondamentalmente il fatto che in genere vengono concesse solo cifre piuttosto basse (e questo è un limite oggettivo per chi avrebbe bisogno di chiedere un prestito maggiore) e anche la presenza di tassi di interesse lievemente alti, se confrontati con quelli di un finanziamento classico.
Certo, anche per i prestiti veloci è necessario esibire delle garanzie di pagamento: in base ad esse, prima di concedere il pagamento, la società effettuerà la valutazione dell’affidabilità del cliente e quindi del livello di rischio dell’operazione finanziaria. Ecco quali possono essere, a seconda dei casi, le garanzie da allegare alla richiesta di prestito:
- Dichiarazione dei redditi o modello Unico (in caso di lavoro autonomo)
- Ultime buste paga (in caso di lavoro dipendente)
- Cedolino della pensione (nel caso di persone pensionate)
- Documenti che certifichino qualsiasi altra forma di reddito, al di là di quelle che vengono dal lavoro (questo è il caso delle persone ancora non pensionate, ma senza un’occupazione, né come liberi professionisti, né come dipendenti, né con qualsiasi altra forma di contratto). Fra le garanzie di pagamento alternative al lavoro rientrano ad esempio il fatto di possedere un immobile (meglio ancora se affittato perché si tratta di un’entrata mensile fissa) oppure dei titoli finanziari. Qualsiasi cosa, insomma, che possa dare alla società la garanzia di una posizione finanziaria abbastanza solida da poter restituire il prestito veloce con i suoi interessi
- Firma di un garante: nel caso in cui la persona sia impossibilitata a presentare una qualsiasi delle garanzie sopra elencate, la firma di un garante è praticamente indispensabile per aumentare la possibilità di vedersi accettato il prestito.
Qualora invece il richiedente sia in grado di presentare altre garanzie che la finanziaria ritiene sufficienti, è assolutamente possibile ottenere il prestito veloce anche senza la firma di un garante.
Svolge una funzione di grande responsabilità in quanto viene coinvolto nel rimborso del pagamento quando il richiedente si trova in difficoltà e non è in grado di pagare le varie rate rispettando i tempi previsti. Per questo la situazione economica del garante deve necessariamente essere solida.
La copertura assicurativa non è obbligatoria nel momento in cui si stipula un contratto di prestito veloce. La persona può scegliere se sottoscriverla o meno.
Di certo avere un’assicurazione è molto tutelante per il richiedente, nel caso in cui si verifichino imprevisti di varia natura che gli impediscono di adempiere ai suoi obblighi di rimborso delle rate (ad esempio un ricovero, la perdita del posto di lavoro, un infortunio, etc.). Quando è presente una polizza assicurativa, si parla di prestito protetto.
Quando si parla di prestiti veloci si tende a considerare come più vantaggiosi quelli erogati online. Rispetto ai prestiti contratti in filiale, infatti, i prestiti sul web presentano spesso tassi di interesse più bassi e convenienti. Inoltre, la procedura di richiesta e accredito della somma è ancora più snella e veloce se effettuata in rete.
Il livello di sicurezza è ottimo, perché a vigilare sull’operato delle società finanziare online vi sono gli stessi enti preposti anche al controllo degli istituti di credito del mondo “reale”. Questi enti verificano anche che la trasmissione e l’utilizzo dei dati sensibili delle persone avvenga in modo protetto e nel rispetto delle norme. Di conseguenza il rischio di truffe o di un utilizzo improprio dei dati è basso: basta prestare un minimo di attenzione per evitare di concludere un prestito con una società poco affidabile.
Per andare sul sicuro è preferibile scegliere un istituto finanziario famoso a livello nazionale, che goda di una buona reputazione. In ogni caso, sia che si tratti di una grande società conosciuta che di una più piccola operante soprattutto a livello locale, bisogna sempre verificare che siano presenti le seguenti caratteristiche, che sono indice di serietà:
- Informazioni precise e dettagliate sulla società (contatti, sede fisica, etc)
- Fase istruttoria: la fase di istruttoria dev’essere sempre presente per qualsiasi prestito veloce, anche sul web. Per il semplice motivo che consente alla società di capire e valutare se il cliente è affidabile oppure no: una finanziaria seria non può assolutamente tralasciare questo aspetto. Se la fase istruttoria è assente, quasi certamente la società cela qualche truffa
- Informazioni chiare e complete sulle condizioni del prestito: la società ha l’obbligo di indicare con la massima precisione tutte le condizioni del prestito veloce, segnalando il link al quale è possibile leggerle
- Firma digitale: sul web la firma digitale serve a garantire l’autenticità dell’identità di chi contrae ed eroga il prestito. Pertanto bisogna diffidare delle società che non utilizzano e non richiedono la firma digitale.
Si tratta di una procedura molto semplice. Basta andare sul sito ufficiale della società scelta, trovare la pagina dedicata alla richiesta di prestiti veloci online e riempire l’apposito form con i propri dati personali e di contatto richiesti (nome, indirizzo e-mail, numero di conto corrente, etc.) e con quelli relativi al prestito (importo di cui si ha bisogno, piano di ammortamento con numero/importo delle rate, garanzie di pagamento…).
I documenti necessari per permettere alla finanziaria di verificare la propria posizione finanziaria (buste paga, dichiarazione dei redditi, etc.) vanno allegati in copia digitale.
Una volta inviata la richiesta, la società finanziaria risponderà in breve tempo all’indirizzo di posta elettronica indicato. Da questo momento basta seguire le sue istruzioni: se la richiesta è stata accettata, verrà stipulato il contratto online e il prestito verrà accreditato direttamente sul conto del richiedente nel giro di un paio di giorni.
La firma digitale serve per sottoscrivere i contratti di prestito veloce online e confermare l’autenticità dell’identità di una persona: in pratica è il corrispettivo della firma che si appone contratti e documenti cartacei. Si ottiene attraverso tecniche crittografiche informatiche e serve anche a risparmiare tempo (proprio grazie a strumenti come la firma digitale le procedure online sono più veloci) perché non rende necessari la stampa e poi l’invio del documento cartaceo.
I prestiti immediati (anche chiamati prestiti velocissimi) sono una particolare forma di prestito veloce che si contraddistingue – com’è facile intuire dal loro nome – da modalità di erogazione ancora più rapide: in un giorno al massimo si ottiene il finanziamento richiesto.
Anche i piccoli prestiti veloci sono una tipologia particolare di prestito veloce: come i prestiti immediati, vengono erogati in brevissimo tempo (anche poche ore), ma si attivano solo ed esclusivamente per importi bassi. Indicativamente da 500 euro fino ad un limite massimo di circa 3000 euro: si tratta quindi di importi ancora più bassi di quelli che normalmente si chiedono in caso di prestito veloce “standard” (per questo si chiamano “piccoli” prestiti veloci)
Sono due tassi di interessi applicati ai prestiti veloci. Più nello specifico, il TAN è il tasso annuo nominale: è l’interesse vero e proprio che andrà effettivamente pagato e che sarà aggiunto alla cifra chiesta in prestito.
Il TAEG (Tasso annuo effettivo globale) fa invece riferimento a tutte quelle spese aggiuntive che possono essere presenti o no in un contratto di prestito veloce: ad esempio quelle legate all’apertura dell’istruttoria oppure gli oneri legati alle spese di commissione.
Il valore complessivo del TAEG dipende dalla politica della società finanziaria scelta, cioè dalla spese che prevede di includere e da quelle che invece prevede di azzerare. Ogni società finanziaria infatti ha il proprio modo di porsi rispetto al TAEG: per questo è importante confrontare diversi preventivi prima di scegliere l’istituto a cui rivolgere la propria domanda di prestito veloce.
Ecco le spese che con più frequenza possono eventualmente essere incluse nel TAEG determinandone quindi l’aumento:
- Spese associate alla fase di istruttoria (ovvero alla fase di valutazione della domanda)
- Commissioni legate al versamento delle rate (nel caso il cliente le addebiti direttamente sul conto corrente bancario della società finanziatrice)
- Spese assicurative
- Commissioni legate all’invio dell’estratto conto (ogni anno il richiedente riceve un estratto conto con l’andamento dei rimborsi delle rate)
- Costi accessori da aggiungere in determinate condizioni (ad esempio, può trattarsi delle spese per eventuali solleciti in caso di ritardo nel pagamento, delle spese di mora, etc.).
Sì, il prestito veloce può essere richiesto anche in mancanza di busta paga. Sono diversi infatti gli istituti finanziari disponibili a concedere questi finanziamenti anche a chi non ha un lavoro fisso e non può quindi produrre una busta paga.
Sul sito delle società che offrono questa possibilità si trova l’apposito form di “richiesta di prestito veloce senza busta paga”, da compilare per inoltrare la richiesta.
Dipende molto dalla solidità delle garanzie che il richiedente è in grado di mostrare: se la finanziaria riterrà che queste garanzie non sono sufficienti, non accoglierà la domanda.
Se invece le garanzie reddituali alternative alla busta paga sono solide (ad esempio proprietà immobiliari dalle quali si ricavano degli affitti, coinvolgimento come garante di una terza persona dalla solida posizione finanziaria, etc.) è molto probabile che il prestito venga accordato.
In tal caso, bisogna allegare alla richiesta di finanziamento la dichiarazione dei redditi.
Il prestito veloce per casalinghe è una formula di prestito veloce destinata non solo alle casalinghe vere e proprie, ma anche a quelle donne che hanno un piccolo impiego – anche occasionale – al di fuori dell’ambito domestico (purché ovviamente non si tratti di un lavoro a tempo pieno o di un normale impiego part time).
Sì, è possibile tornare sui propri passi e recedere dal prestito, purché non siano già passati 14 giorni dal momento in cui è stato stipulato e firmato il contratto. Questo è infatti il limite di tempo da rispettare per inoltrare la domanda di recesso senza incorrere in sanzioni.
Sì, è ancora possibile recedere: bisogna inviare la domanda entro 30 giorni dall’attivazione del prestito, ma il ritardo comporta il pagamento di una penale.
E’ possibile estinguere un prestito veloce quando si vuole, ma è consigliabile farlo, se possibile (ovvero se si dispone della liquidità necessaria), nelle prime fasi del finanziamento: all’inizio infatti i tassi di interesse sono più alti e quindi in questo periodo è più conveniente estinguere il debito.
Dipende dalla politica della società finanziaria: alcune società includono l’estinzione anticipata del prestito veloce fra le spese che vanno a comporre il TAEG (in tal caso l’estinzione verrà a costare circa l’1% della somma rimanente da restituire), altre invece non fanno pagare nulla.
Sì, è possibile farlo.
Le ragioni possono essere diverse, ma nella maggior parte dei casi sono da collegare a:
- Mancanza di garanzie
- Presenza di altri prestiti che rendono il soggetto a rischio sovraindebitamento
- Cattiva reputazione finanziaria del cliente.
Una buona reputazione creditizia associata ad un reddito sufficiente sono senza dubbio le condizioni che maggiormente colpiscono, in positivo, le società finanziarie: se si in passato si è stati dei buoni pagatori (con nessun ritardo nel pagamento delle rate) e si ha un buon reddito, è praticamente certo che verrà accordato il prestito veloce.
Sì, se una società finanziaria ha rigettato la richiesta di prestito è possibile fare nuovamente domanda presso un’altra società. Le politiche di rischio dei vari istituti sono diverse, per cui non è escluso che un finanziamento respinto da una società venga invece accordato da un’altra.
Si tratta di una forma di prestito originaria del nord Europa e poco diffusa in Italia per via dei tassi di interesse che risultano più alti della media (per questo si consiglia di orientarsi su forme di prestito veloce più tradizionali).
In ogni caso il prestito veloce via sms si contraddistingue per:
- Importi molto limitati: è possibile chiedere al massimo 500 euro, partendo da una cifra minima di 50 euro
- Estrema rapidità di erogazione (può bastare anche solo mezz’ora/un’ora per ottenerlo)
- Breve durata del piano di ammortamento (massimo 30 giorni)
- Modalità di richiesta esclusivamente online: per inviare la domanda occorre effettuare la registrazione sul portale della società che eroga il prestito.
Quando si vuole evitare di rivolgersi ad una banca (magari perché si sono ricevuti diversi rifiuti da più società), per ottenere ugualmente il proprio finanziamento c’è la possibilità di ricorrere ad un prestito veloce fra privati.
Questa particolare formula di prestito veloce avviene solo sul web, attraverso una piattaforma di social lending dove richiedenti ed erogatori possono incrociare domanda e offerta del capitale. Si tratta di un servizio alternativo a quello tradizionale e completamente sicuro, in quanto le piattaforme su cui avviene lo “scambio” devono ricevere l’autorizzazione della Banca d’Italia per poter operare sul web.
E’ molto semplice. Anzitutto bisogna registrarsi e creare il proprio profilo su una piattaforma di social lending autorizzata, la quale svolgerà un vero e proprio ruolo di mediazione fra chi richiede il prestito e chi lo concede, svolgendo gli stessi compiti di una finanziaria reale (come il versamento della somma richiesta sul conto del richiedente e delle rate di rimborso su quello dei prestatori, gli accertamenti in caso di ritardi e insolvenze, etc.).
Dopo la registrazione, bisogna specificare la cifra che si vuole chiedere in prestito e la durata del piano di ammortamento, inviando la domanda. A questo punto la piattaforma effettua due passaggi:
- Giudica la reputazione finanziaria del richiedente (cioè il suo livello di affidabilità), assegnandogli un punteggio che deriva dall’analisi dei dati di diverse Centrali Rischi
- Effettua l’accredito sul conto corrente del richiedente: i tempi di erogazione sono molto rapidi, del tutto simili a quelli di un prestito veloce effettuato sul web. In genere il finanziamento si compone di somme di modesta entità provenienti da diversi soggetti prestatori (in questo modo si riducono i rischi connessi alla concessione del prestito).
Si tratta di una formula di finanziamento spesso presente fra i servizi offerti dalle società che si occupano di prestiti veloci e che può interessare solo due categorie di persone: i lavoratori con regolare busta paga e i pensionati.
Usufruendo della cessione del quinto è infatti possibile rimborsare le rate del finanziamento trattenendole direttamente dalla busta paga oppure dalla pensione: sarà il datore di lavoro (oppure l’istituto pensionistico) a effettuare il versamento alla società finanziaria. Si chiama “cessione del quinto” perché la trattenuta non dev’essere superiore ad un quinto dello stipendio o della pensione (quindi corrisponde al 20%).
Crif è un sigla che sta per “Centrale rischi informazioni creditizie”. Non è altro che una banca dati nella quale vengono riportate le informazioni relative a chi ha avuto problemi di pagamento: ritardi, insolvenze, etc.
Si tratta in altre parole di un’utile fonte di informazioni per capire se un soggetto che ha richiesto un prestito sarà effettivamente in grado di rimborsarlo oppure se è stato segnalato come cattivo pagatore e inserito nell’apposita lista dei cattivi pagatori. Infatti tutte le società finanziarie e banche accedono al Crif nel momento in cui devono valutare la fattibilità del prestito (l’archivio dati è sempre accessibile).
Una volta segnalati come cattivi pagatori, si rimane nella lista solo per un certo lasso di tempo: in linea di massima si viene rimossi dall’elenco a distanza di un anno dal momento in cui ci si mette in regola con il pagamento.
Trattandosi di cifre relativamente basse, i prestiti veloci possono in linea teorica essere accordati anche a chi è stato segnalato come cattivo pagatore, ma naturalmente dipende dalle garanzie che la persona è in grado di presentare.
In caso di cattiva reputazione finanziaria, infatti, le verifiche delle società si fanno particolarmente minuziose: ad esempio possono essere richieste documentazioni aggiuntive a quelle già allegate dal richiedente e quindi la tempistica della procedura potrebbe allungarsi leggermente rispetto ai tempi soliti (48 ore) di un prestito veloce.
Diversi istituti di credito offrono anche ai cattivi pagatori con attività lavorativa autonoma la possibilità di usufruire di un prestito veloce: quello che bisogna fare è allegare una copia dell’ultima dichiarazione dei redditi (oltre che naturalmente tutti gli altri documenti – se ci sono – che concorrono a definire meglio la propria situazione patrimoniale).
Così come per i cattivi pagatori, anche per i protestati non è teoricamente impossibile ottenere un prestito veloce: il percorso è solo più complicato e, il più delle volte, un po’ più lungo del normale.
Se il soggetto ha un lavoro dipendente con busta paga regolare la società potrebbe concedere il prestito proponendo come modalità di rimborso la cessione del quinto. Se invece la persona non può offrire garanzie sufficienti, con ogni probabilità verrà richiesta la firma di un garante.
E’ comunque impossibile dare una risposta definitiva a questa domanda, anche perché ogni situazione viene valutata nella sua specificità (e ogni società ha la sua politica di rischio a cui attenersi).
Anche per i pignorati si possono presentare le stesse difficoltà che riguardano i cattivi pagatori e i protestati.
In una situazione di pignoramento diventa quindi indispensabile presentare delle ottime garanzie, per vedersi accettato il prestito: busta paga e TFR in caso di lavoro dipendente e garanzie di altro genere nel caso di attività lavorativa autonoma (dichiarazione dei redditi, firma di un garante, etc.).
Secondo la legge dopo dieci anni qualsiasi finanziamento non rimborsato (incluso il prestito veloce) decade e va in prescrizione: questo significa che chi ha erogato il capitale non ha più il diritto di pretendere la restituzione delle rate residue del prestito.
Si tratta di uno strumento che le società finanziarie possono utilizzare per rimandare la prescrizione del finanziamento ed evitare quindi di perdere il capitale che va ancora restituito. Attraverso la messa in mora è infatti possibile arrestare il conteggio del tempo che manca alla prescrizione del pagamento, facendolo ricominciare dall’inizio, come se il finanziamento fosse stato contratto nel momento in cui si invia la notifica di messa in mora.
Se al momento del decesso dell’intestatario del prestito veloce il finanziamento risulta ancora aperto perché non completamente rimborsato, ci sono due strade percorribili:
- In caso di copertura assicurativa: se il contratto prevede una polizza sulla vita, il finanziamento viene estinto senza alcun problema
- In mancanza di polizza assicurativa: in tal caso, la responsabilità di pagare le rate rimanenti va a finire sugli eredi (in linea di successione) del deceduto, come prescrive la legge. Gli eredi possono scegliere se continuare a pagare le rate così come previste dal piano di ammortamento oppure se estinguere il prestito versando una somma unica.
Il prestito con cambiali (o cambializzato) veloce è una forma di prestito veloce proposta da diversi istituti di crediti (specie quelli che operano sul web). Come il prestito veloce standard, è un finanziamento non finalizzato caratterizzato da procedure e tempistiche molto rapide.
La differenza sta nelle modalità di rimborso: non si pagano le rate mensili del piano di ammortamento, ma si emettono delle cambiali che il debitore deve compilare, firmare e pagare entro una determinata scadenza. Le cambiali danno maggiori tutele alla società che eroga il prestito, nel momento in cui il debitore salta un pagamento o non rispetta le scadenze: in questi casi infatti la società finanziaria può subito procedere con una richiesta di pignoramento dei beni.
Un prestito cambializzato presenta queste caratteristiche salienti:
- Importo richiedibile: da un minimo di 2.500 ad un massimo di 50.000 euro
- Durata del prestito: da 1 anno a 10 anni
- Cambiali dall’importo costante, con tasso di interesse fisso (ma in genere il tasso di interesse è più alto rispetto a quello di un prestito veloce senza cambiali)
- Spese accessorie e aggiuntive un po’ più alte della media.
Visto e considerato che si tratta di un prestito dai costi complessivi più alti in confronto ad un finanziamento veloce standard, è preferibile prendere in considerazione quest’opzione solo quando le richieste di prestito veloce tradizionale sono state rifiutate da più di una società.
Per ottenere un prestito cambializzato la cosa migliore da fare è orientarsi su una società online: non solo perché questo servizio viene offerto soprattutto da aziende operanti sul web (che quindi risultano più specializzate in questo tipo di finanziamento), ma anche perché online è possibile velocizzare ulteriormente i tempi. In alternativa è possibile chiedere il prestito a privati oppure ad una società finanziaria presente sul territorio. Le banche concedono questo tipo di prestito più raramente, quindi non sono il primo interlocutore da prendere in considerazione.
Bisogna presentare la stessa documentazione da produrre per un prestito veloce standard: quindi oltre ai documenti di identificazione personale (carta d’identità e codice fiscale), sono sempre necessari tutti quei documenti che fanno luce sulla situazione economica di chi sta chiedendo il reddito. Pertanto busta paga e TFR per chi ha un lavoro da dipendente e garanzie alternative per chi invece non lavora o comunque non un contratto da dipendente.
ANNUNCIO PUBBLICITARIO: Offerta non relativa alle eventuali finanziarie e/o banche citate nell'articolo ma trattasi di affiliazione pubblicitaria