Prestiti velocissimi con bollettini: come funzionano?

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Prestiti velocissimi con bollettini: come funzionano?

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Ci sono momenti nella vita in cui dobbiamo affrontare spese necessarie, e purtroppo non abbiamo i soldi per poterlo fare: comprare casa, costruirla, arredarla, sostituire una caldaia difettosa, ecc.

In tutte queste situazioni, è possibile richiedere un prestito a banche e intermediari del credito, che possono all’occorrenza mettere a disposizione i soldi necessari. Ovviamente il denaro, lo si rimborserà a rate, insieme ad interessi e commissioni. Vediamo nelle righe seguenti di approfondire il discorso sui prestiti veloci, ponendo un’attenzione particolare su quelli rimborsabili attraverso l’uso di bollettini postali.

Ma è sempre necessario chiedere un prestito?

Se sognate di possedere la vostra casa, è probabile che dobbiate chiedere un prestito per poi rimborsarlo in 20 o 30 anni. Questo è il caso della maggior parte dei nuovi proprietari. Se decidete per un passo così importante, è fondamentale conoscere le conseguenze in anticipo. In particolare occorre valutare con attenzione come gestire le rate mensili del prestito, visto che probabilmente incideranno in maniera significativa nel budget familiare.

Potreste anche dover affrontare altre spese per le quali non disponete immediatamente di denaro, come una macchina nuova o il matrimonio di uno dei vostri figli. Anche qui, la soluzione potrebbe essere un prestito. Ma il credito al consumo non è gratuito: dovrete rimborsare l’importo preso in prestito, ma anche gli interessi e le commissioni. Pensateci attentamente prima di prendere un finanziamento alla leggera. Se sapete già, ad esempio, di dover cambiare la macchina dopo tre anni, avrete due opzioni:

  • Finanziare l’acquisto della macchina attraverso un prestito, rimborsabile a rate mensili (pagando anche interessi e costi aggiuntivi);
  • Mettere una piccola somma da parte ogni mese. Dopo tre anni, i soldi risparmiati saranno di grande aiuto per l’acquisto della nuova auto.

È quindi possibile preparare alcune spese impreviste, come la riparazione di una lavatrice o di un’auto, creando una riserva cui attingere in caso di necessità.

Un prestito è un impegno da cui si può tornare indietro solo rimborsando il capitale prestato. Per cui prima di sottoscrivere un qualsiasi obbligo sarebbe bene:

  • Porsi la fatidica domanda: “…posso rimborsare questo prestito?”. Se si hanno dei dubbi, è meglio non sottoscrivere alcun contratto vincolante.
  • Posticipare in qualche modo l’acquisto se non si è sicuri dell’opportunità di prendere un prestito. In questo modo ci sarà più tempo per mettere da parte qualche risparmio e pensare più in la di farsi finanziare una somma inferiore.

Come rimborsare un prestito?

Uno dei motivi per il quale ci siamo permessi di dare qualche elemento di riflessione nelle righe precedenti, è il fatto che, spesso, non ci si rende ben conto subito, di quelle che possono essere le difficoltà derivanti dalla stipula di un contratto di prestito. All’inizio, ci si sente quasi “assuefatti” da una sorta di overdose di incoscienza dovuta principalmente al fatto di vedere il proprio conto improvvisamente gonfio di denaro. Il fatto che questo debba essere abbondantemente restituito passa in secondo piano. Dei veri problemi ci si rende conto in genere quando si iniziano a pagare le rate e la cifra appena accreditata inizia piano piano a sgonfiarsi.

Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, l’istituto di credito preleva i rimborsi mensili dallo stesso conto utilizzato per l’accredito del capitale prestato, tramite addebiti diretti SEPA (SDD). Questi non sono altro che degli incassi pre-autorizzati  in fase di stipula del contratto di prestito.

Da questo modus operandi, l’istituto di credito si sente in un certo senso maggiormente tutelato visto che i pagamenti vengono prelevati in automatico dal conto sul quale è presente perlomeno il denaro prestato.

Esistono anche altri modi per poter pagare le rate di restituzione: una è quella di utilizzare delle cambiali (è questo il caso dei “prestiti cambializzati“), l’altro è quello di utilizzare dei bollettini postali.

Pagare le rate con bollettini postali

In poche parole anziché utilizzare l’addebito SDD (il vecchio RID per intenderci), per il pagamento delle rate si può utilizzare il classico bollettino postale. Ovviamente l’utente sarà obbligato a recarsi presso uno sportello postale per portare a termine l’operazione. Quindi sono da mettere in conto degli spostamenti e delle eventuali file che statisticamente non mancano mai.

Per gli utenti più al passo coi tempi comunque le poste offrono anche un servizio di e-Banking che prevede la possibilità di effettuare online questo genere di pagamenti. A questo proposito l’unica condizione richiesta è il possedere almeno un conto postale.

Uno dei rischi principali a cui ci si espone usando i bollettini come mezzo di pagamento è l’eventuale dimenticanza di effettuare l’operazione entro la data concordata. Con i classici addebiti SDD invece non si corrono pericoli di questo genere, visto che sono completamente automatizzati. Saltare una rata, o quantomeno pagarla in ritardo, può comportare l’addebito ulteriore di interessi di mora (che di solito non sono bassi!) o addirittura l’iscrizione nel registro dei cattivi pagatori. Tutto questo avrebbe conseguenze potenzialmente disastrose per il moroso, che si vedrebbe tirato in ballo in dispute legali non di poco peso e rischierebbe di vedere compromessa ogni richiesta successiva di credito presso altri istituti.

Un altro effetto collaterale dovuto all’utilizzo dei bollettini postali sono le commissioni sui relativi pagamenti. Guardandoli singolarmente non pare un gran problema: i costi sono al massimo di due euro. Però se moltiplichiamo questa cifra per il numero complessivo di rate da pagare (12, 24, 48, 72, ecc.), viene fuori una cifra non da poco.

Utilizzare i bollettini conviene?

Lo abbiamo già accennato in precedenza: alla banca non conviene assolutamente l’utilizzo dei bollettini postali per la corresponsione delle rate.

I bollettini postali rappresentano un’opzione di pagamento che in genere viene offerta da società finanziarie online, mai da banche.

Infatti, Il fatto di non avere il controllo sui pagamenti chiaramente rappresenta un alto fattore di rischio per l’istituto di credito. E’ per questo che non viene nemmeno presa in considerazione un’opzione diversa dall’addebito SDD. Se il richiedente non possiede un conto corrente dedicato, viene obbligato ad aprirlo pena la mancata concessione del prestito.

La maggior parte delle banche richiedono espressamente che si utilizzi un conto presso la loro struttura, solo poche altre invece concedono la possibilità di sfruttarne uno già aperto presso un’altro istituto. Questo perché è interesse del creditore avere il maggior numero possibile di informazioni finanziarie sui potenziali debitori, così da poter valutare meglio le loro eventuali richieste di prestito.

Per dimostrare la convenienza, o meno, dei pagamenti con bollettini postali, basta confrontare le condizioni delle varie offerte di prestito sul mercato. In genere quando si opta per un credito rimborsabile con addebito SDD i tassi e i costi accessori tendono a essere sempre più bassi. Inoltre ,come già accennato, i costi di pagamento di ciascun bollettino sono abbastanza alti e lievitano ulteriormente se vengono corrisposti presso un centro diverso da un ufficio postale: supermercati, tabacchini, ricevitorie, ecc.

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